A cura dell’insegnante Elisabetta Onori
Dopo due pratiche dedicate al fuoco, cambiamo e ci rivolgiamo a Chandra (la Luna- piena in questi giorni) che regola l’elemento acqua anche nel nostro organismo, oltre che in Natura.
Dopo la preparazione da voi scelta, lavoriamo in modo dinamico sulla mobilitazione e scioglimento delle anche e dell’articolazione del bacino, la cui fluidità è importante per il buon funzionamento del sistema linfatico. Realizziamo per allungarci Balinî Mudrâ che apre altresì il petto, stimolando la Forza d’Animo che lì risiede. Una prima sperimentazione poi della Luna interna in jânu ardha chandrâsana; poi di nuovo l’apertura e la sollecitazione del respiro completo in kamdharâsana (eventualmente con l’aiuto della cinghia-possibilmente quella dell’accappatoio) e siamo così pronti – con l’aiuto di un supporto (sedia, sgabello) e del muro – per sperimentare la posizione di saluto alla Luna nella posizione invertita eka pâda chandrâsana. La pratica può finire qui o può andar verso la conclusione con Nâdhî Shodana: la respirazione alternata che riporta equilibrio nelle due nadî (canali energetici) principali: idâ -lunare- e pingalâ -solare. Buona pratica.