A cura dell’insegnante Elisabetta Onori
In questo ultimo appuntamento chiudiamo il nostro percorso ripercorrendo e palesando ciò che lo sostiene: la filosofia Shâmkya. I primi minuti sono dedicati alla sua esposizione teorica.
La pratica fisica -di appoggio per vivere la meditazione finale che raccoglie tutto il lavoro sperimentato finora- si apre, dopo la fase preparatoria con un esercizio dinamico producendo un mantra interno. Abbiamo proseguito nell’esecuzione del bambù, e dopo qualche istante di osservazione ci siamo soffermate/i in hâmsasana, il cigno selvatico, passando poi da adho mukhâsana per concludere in una posizione di inversione molto delicata e accessibile che nella tradizione dello yoga dell’Energia è chiamata la Roccia.
Presa una comoda posizione seduta e ritrovato il contatto con il respiro, abbiamo ripercorso le varie tappe per giungere a realizzare l’Ajapa Japa SO-HAM.